Quella di Giulio Ferrari è una storia italiana, un successo che valica i confini nazionali per la qualità di un vino nato da innovazione e coraggio.
Grazie al sogno del suo fondatore e alle evoluzioni introdotte dalla famiglia Lunelli, la Riserva del Fondatore Giulio Ferrari si è affermata come una delle più grandi bollicine fuori dalla regione Champagne.
In questo articolo ripercorreremo le tappe fondamentali dell’evoluzione di un vino ormai iconico.
Storia della Cantina Ferrari
Nato nel 1879 e proveniente da una benestante famiglia della provincia trentina, Giulio Ferrari si forma alla scuola agraria di San Michele all'Adige, ma ben presto estende i suoi interessi studiando a Montpellier, Rheingau e finalmente nella Champagne. Importa dunque in Trentino molte uve nordeuropee, ma soprattutto inizia a spumantizzare le uve di Lavis con il metodo champenoise.
È dal 1902 che Ferrari, con sede a Trento, produce vini spumanti di qualità dai terreni migliori della regione. L’ambizione era quella di ottenere un grande vino spumante italiano in grado di confrontarsi con le migliori bollicine d’oltralpe.
Per proteggere le bottiglie prodotte dai saccheggi di guerra, dal 1937 Ferrari ne nasconde alcune partite in cantina. Riaperte dopo quasi dieci anni di sosta sui lieviti, le bottiglie di questo spumante da lungo affinamento si rivelano straordinarie. È l'inizio della storia delle Riserve Ferrari, oggi annoverate tra i migliori spumanti al mondo.
Non avendo eredi, nel 1952 Ferrari cede l’azienda a Bruno Lunelli, titolare di un’enoteca in centro città, distante poche centinaia di metri dalla cantina. Quest’ultimo mantiene fede al patto di lavorare con un orientamento alla qualità. A Bruno succedono tre dei suoi cinque figli – Gino (direttore generale), Franco (commerciale) e Mauro (direttore tecnico) – ed è con loro che, tra le altre cose, nascono Ferrari Perlé e Giulio Ferrari Riserva del Fondatore (prima annata 1972).
Saranno però i tre decenni dal 1970 al 2000 i più importanti per il consolidamento aziendale sia in termini produttivi che in termini di riconoscibilità in Italia e all’estero. Oggi l’azienda Ferrari può contare su un patrimonio vitato di più di 120 ettari per una produzione annua di più di 4 milioni di bottiglie, declinata in oltre 10 versioni.
Oggi Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro guidano l’azienda insieme a un team straordinario con l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione.
Tra tutti i vini commercializzati da Ferrari, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore è la punta di diamante della cantina, il metodo classico più prezioso del Trento DOC e una delle più note bollicine d’Italia in tutto il mondo. In diverse occasioni di degustazione il “Giulio” è emerso tra i più sorprendenti metodo classico del mondo rivaleggiando con alcuni tra i più blasonati Champagne.
Assemblaggio di sole basi di Chardonnay, Giulio Ferrari viene affinato per più di 10 anni sui lieviti ed è dotato di uno stile ampio e generoso ma allo stesso tempo equilibrato che gli consente di essere apprezzato in molteplici occasioni. La sua virtù più grande? La longevità!
La Riserva del Fondatore di oggi è il risultato di tanti piccoli passaggi intermedi e aggiustamenti di percorso difficili da sintetizzare. Nel 1995 l’azienda decide di favorire la fermentazione malolattica nella base spumante, al fine di ottenere un vino dal corredo gusto-olfattivo più ricco e complesso. Nel corso degli anni l’utilizzo dell'anidride solforosa viene limitato, così come il dosaggio zuccherino che si attesta sul livello di Extra-Brut.
A partire dal 2010, si opta per l’utilizzo di tappi a corona dotati di una particolare membrana che permette di rallentare l’interscambio del vino con l’ossigeno: in questo modo è possibile prolungare ulteriormente l’affinamento, garantendo così una maggiore eleganza e longevità del prodotto.
Lo stile Ferrari
Il legame con il territorio è l’anima dell’azienda Ferrari, che ha saputo rispettarlo ricevendo in cambio il meglio.
Nei vigneti di proprietà è stato rimesso al centro il concetto stesso di fertilità naturale del terreno, recuperando alcune pratiche agronomiche tradizionali come il sovescio. L’attenzione a una visione più ampia del rispetto dell’ambiente ha portato l’azienda ad ottenere la certificazione “Biodiversity Friend” da parte della Worldwide Biodiversity Association.
Attraverso norme rigorose e metodi sostenibili, che prevedono, fra gli altri, l’eliminazione totale di diserbanti e pesticidi di sintesi, si garantisce la naturale fecondità della terra e dell’ambiente circostante.
Una storia che continua
In questo articolo abbiamo ripercorso le tappe fondamentali dell’evoluzione di Giulio Ferrari, colui che per primo ha nobilitato l’impiego dello Chardonnay come uva per la produzione di metodo classico in Italia.
Il suo vino, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, è uno degli spumanti più pregiati di tutto il mondo.
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