Super Tuscan: cosa sono e come nascono

  • novembre 9, 2023

 

La produzione vitivinicola Toscana è primariamente nota per l’eccezionale qualità dell’uva Sangiovese, protagonista di famosi vini quali Brunello di Montalcino e Chianti Classico.

Dagli anni ‘60 in poi alcuni lungimiranti produttori di vino iniziarono a sperimentare l’impiego di varietà internazionali. Alcuni scelsero di produrre tagli bordolesi a partire da varietà quali Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot; altri optarono invece per un assemblaggio tra vitigni internazionali e l’autoctono Sangiovese.

Questi vini divennero infine celebri con il nome di Super Tuscan.

In questo articolo ne ripercorreremo l’origine e la storia. Vedremo poi come abbiano dato il via a una vera rivoluzione nel mondo dei vini Italiani.

Ecco tutto quello che c'è da sapere sui Super Tuscan e sul come siano riusciti a catturare l'immaginazione e incantare il palato di collezionisti e investitori.

 

Come nascono i Super Tuscan 

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Considerato il potenziale nell’ottenere vini complessi e longevi da vitigni internazionali, alcuni produttori tentarono di superare i limiti imposti dai disciplinari di produzione di vini DOC e DOCG.

In particolare, questi ultimi non prevedevano la possibilità di ottenere vini se non da specifiche aree, e che non provenissero da vitigni della tradizione regionale. I produttori, spinti dalla volontà di sperimentare con le nuove varietà, dovettero quindi scegliere di etichettare i loro vini come VdT (Vino da Tavola) o come IGT (Indicazione Geografica Tipica).

Infatti i disciplinari di produzione delle principali denominazioni di origine, ad esempio quello del Chianti Classico, prevedevano l’impiego di varietà quali Sangiovese, Canaiolo, Colorino, Trebbiano e Malvasia, ma escludevano la possibilità sia di vinificare il Sangiovese in purezza, sia di vinificare il Sangiovese assemblato con varietà internazionali.

Al fine di perseguire una libertà espressiva e una forte connotazione identitaria, si giunse così alla commercializzazione di vini il cui nome superava la fama della denominazione, come accaduto con Le Pergole Torte o Tignanello. Nel giro di pochi anni, questi vini furono capaci di ottenere giudizi molto positivi dalla critica e quotazioni importanti sul mercato.

 

Verso una nuova denominazione

Man mano che i Super Tuscan ottenevano elogi dalla critica (Se vuoi sapere chi sono i critici più influenti e come avvengono le valutazioni dei vini leggi l’approndimento qui), la loro popolarità e i prezzi salirono alle stelle, a conferma della lungimirante intuizione dei produttori.

I Super Tuscan hanno saputo affermarsi in una regione e in un metodo di far vino profondamente ancorati alle tradizioni.

Hanno rivoluzionato il modo di produrre vino di qualità in Toscana, affrancandosi dal solo uso del Sangiovese in favore dell’impiego di vitigni internazionali, e abbracciando tecniche di vinificazione innovative.

 

I Super Tuscan sui mercati internazionali

L’obiettivo iniziale dei produttori di Super Tuscan era quello di avvicinarsi per qualità, fama e prezzo ai più grandi vini del resto del mondo, con particolare riguardo ai migliori vini di Bordeaux

Nel corso dei decenni, emerse la consapevolezza di poter fare dei grandi vini, senza dover per forza replicare le caratteristiche di quelli provenienti da altre regioni vocate.

Gli sforzi dei produttori di dare una connotazione ai loro vini differente da quella di vini di altre regioni italiane permise ai Super Tuscan di raggiungere il successo di pubblico e critica sul palcoscenico internazionale.

 

Chi sono i pionieri della produzione Super Tuscan

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I maggiori protagonisti dell’evoluzione dei Super Tuscan sono ancora oggi cantine di riferimento nel mercato dei vini di pregio. I nomi da citare sono molti ma possiamo individuare i quattro principali pionieri. In ordine cronologico: Sassicaia, Tignanello, Le Pergole Torte e Masseto.

 

Sassicaia - Tenuta San Guido

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La DOC Bolgheri Sassicaia, caso più unico che raro nel quale i confini della denominazione coincidono con quelli della proprietà, è un unicum di prestigioso valore. Il “grand vin” ivi prodotto è composto per l’85% da Cabernet Sauvignon e per il 15% da Cabernet Franc. 

Sassicaia è un vino robusto e fine al contempo: uno dei più importanti e riconoscibili tagli bordolesi fuori Bordeaux.

Nato dal sogno del Marchese Mario Incisa della Rocchetta di produrre un vino di simile qualità e prestigio ai migliori vini Bordeaux, il frutto delle prime vendemmie, dalla 1944 alla 1967, è destinato al solo consumo familiare ma è con l’imbottigliamento della prima annata 1968 che nasce il mito di Sassicaia.

DOC autonoma dal 2013, l’annata 2015 è stata insignita del premio “Wine of the Year” 2018 dalla rivista Wine Spectator mentre l’annata 2016 ha ricevuto una votazione piena di 100 punti da Wine Advocate di Robert Parker. La fama e il successo di cui gode oggi Sassicaia sono dovute anche dall’eccezionalità dell’annata 1985. Fu il primo vino italiano ad essere valutato con un punteggio di 100/100 dall’influente critico americano Robert Parker, che durante un’intervista ha definito il Sassicaia 1985 il vino che più gli è piaciuto durante la sua carriera.  

 

Tignanello - Marchesi Antinori

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Una vera pietra miliare nella produzione vitivinicola italiana. Nasce con la storica vendemmia del 1971 ed è uno dei più famosi Super Tuscan, tutt’oggi tra i più apprezzati.

E’ frutto della sperimentazione nell’assemblaggio tra il Sangiovese, autoctono per antonomasia della regione Toscana, e vitigni internazionali quali Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. Viene affinato in barrique e si presta a lunghi invecchiamenti. Le recenti annate 2016, 2019 e 2020 sono sotto i riflettori di collezionisti e investitori.

 

Le Pergole Torte – Montevertine

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Prodotto per la prima volta nell’annata 1977, è stato il primo Sangiovese in purezza vinificato nella zona di Radda in Chianti. Le uve provengono dai vigneti storici dell’azienda, piantati tra il 1968 e il 1999. Matura per un anno in barriques e per un anno in botti di rovere di Slavonia. La cantina fu acquistata nel 1967 da Sergio Manetti, allora industriale siderurgico, ed è oggi capitanata dal figlio Martino che porta avanti la tradizione vitivinicola di famiglia nel solco della tradizione.

 

Masseto - Masseto

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Tra le bottiglie più ricercate nelle aste internazionali, uno dei protagonisti indiscussi è Masseto. E’ ottenuto da uve Merlot in purezza, provenienti da una vigna vocata di proprietà della Tenuta dell’Ornellaia, fondata nel 1981 da Lodovico Antinori. Nel 2000 Masseto, insieme a Tenuta dell’Ornellaia, è stata acquistata dal leggendario produttore californiano Robert Mondavi, che ha poi venduto delle quote alla famiglia Frescobaldi, la quale la rilevò interamente pochi anni dopo. Oggi Masseto è tra i più quotati vini italiani, nonché uno dei più costosi sul mercato. Ben tre annate di Masseto, le 2006, 2015 e 2016, hanno ricevuto il punteggio massimo di 100/100 da Robert Parker.

 

Super Tuscan: la rivoluzione del vino

La storia dei Super Tuscan è scritta dal coraggio di uscire dalle regole, in nome di una nuova tradizione che apportasse ulteriore valore alla produzione vitivinicola italiana.

In questo articolo abbiamo visto come un Super Tuscan possa essere un vino rosso toscano ottenuto da varietà internazionali, blend tra queste ultime e Sangiovese o Sangiovese in purezza etichettato come IGT

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