I vini considerati da collezione rappresentano una parte minoritaria della produzione mondiale complessiva. I criteri fondamentali con i quali vengono più o meno apprezzati sono: regione di provenienza, produttore, qualità dell’annata e infine punteggio dei critici.
In questo articolo approfondiremo come funziona quest’ultimo, quali sono i principali sistemi di rating e chi sono i critici più influenti del mondo, che con il loro giudizio possono decretare il successo di vini e produttori.
Vedremo inoltre quali sono i magazine e siti di riferimento per appassionati, collezionisti e investitori che vogliono approfondire la conoscenza del mondo dei fine wines.
Ti racconteremo anche gli aneddoti più curiosi e le intuizioni che hanno definito il mercato dei vini di pregio come lo conosciamo oggi. Buona lettura!
L’approccio alla critica enologica nel XX secolo ha attraversato diverse evoluzioni, definendo i cambiamenti del mercato dei fine wines.
All’inizio il rating era concentrato soprattutto sulle recensioni e valutazioni oggettive delle proprietà organolettiche dei vini.
Negli anni ‘60 e ‘70 la valutazione si è spostata verso una maggiore attenzione alla critica enologica grazie a esponenti come Robert Parker negli Stati Uniti, il primo a introdurre un sistema standardizzato di valutazione con un modello numerico basato in centesimi.
Gli anni ‘80 e ‘90 hanno visto una globalizzazione della critica enologica. Questo periodo ha portato a una maggiore attenzione al di fuori delle tradizionali regioni vitivinicole europee, aprendo la strada alla scoperta di vini provenienti da tutto il mondo.
Dagli anni 2000 l’affermarsi di un numero maggiore di critici ha portato a prospettive diverse sul mondo del vino. Molti hanno abbandonato l’approccio numerico per uno più sensoriale. Le recensioni hanno poi rafforzato la propria influenza anche grazie all’utilizzo dei social media.
Tra i rappresentanti fondamentali nella storia dell’editoria riferita ai vini pregiati spiccano nomi come Robert Parker, James Suckling e Jancis Robinson, che hanno plasmato quello che è il panorama attuale della critica enologica .
Inoltre, tra i critici esperti di specifiche regioni, alcuni dei più influenti sono Jasper Morris, Allen Meadows e Clive Coates per i vini di Borgogna, Antonio Galloni per i vini italiani e altri quali, Neil Martin, Stephen Tanzer, Kerin O’Keefe, Lisa Perrotti-Brown, Tim Atkin e Jeb Dennuck.
I critici più influenti del mondo dei fine wines si distinguono per passione, conoscenze e rispetto della tradizione, ma anche per la capacità di andare controcorrente. Con altrettanto celebri recensioni, siti e newsletter hanno scritto la storia del mercato dei vini da collezione. Ecco un elenco dei critici più noti al mondo ordinati per importanza:
Avvocato americano con una grande passione per il mondo dell’enologia, negli anni ’70 Robert Parker ha iniziato a scrivere recensioni su vini pregiati in una newsletter, The Wine Advocate, oggi una pietra miliare nel settore. Ogni vino è descritto con grande cura dei dettagli e a ciascuno viene attribuito un punteggio su una scala da 50 a 100.
L’impatto che Parker ha avuto sulla produzione vitivinicola di Bordeaux è stato unico al mondo. In particolare i suoi rating assegnati ai vini della regione, valutati sin dalla presentazione En Primeur, hanno influito in modo sostanziale sul prezzo dei vini.
A Robert Parker si deve anche un nuovo approccio alla valutazione dei fine wines, che non tiene solo in considerazione il prestigio dei produttori. Grazie agli alti punteggi da lui attribuiti diversi vini di aziende sconosciute sono stati poi considerati al pari di quelli più blasonati.
L’attenzione di Parker, prima concentrata solo sui vini di Bordeaux, si è poi spostata su altre regioni fino ad allora poco considerate dalla critica, come California e Spagna.
Oggi la sua attività si divide tra siti, blog, riviste e libri che portano avanti la filosofia del fondatore di The Wine Advocate. La sua influenza è tale da aver dato vita a quello che viene definito Effetto Parker: conoscendo la sua predilezione per i vini rossi e molto alcolici, diversi produttori hanno infatti cercato di modificare i loro vini per incontrare il gusto del critico americano e ricevere quindi un punteggio più alto.
Un esempio concreto dell’Effetto Parker è la consacrazione di Screaming Eagle (uno dei rappresentanti della produzione californiana) a vino d’eccellenza: l’alto punteggio assegnatogli dal critico americano ne ha decretato il successo a livello mondiale, a discapito del parere di diversi critici internazionali che non ne hanno mai completamente riconosciuto il pregio.
Anche dopo che Robert Parker ha abbandonato il timone di The Wine Advocate, quest’ultimo ha confermato la sua influenza nel mondo dei Fine Wines.
Il metodo di valutazione dei vini di pregio di Parker è il più diffuso al mondo. Al critico va il merito di aver introdotto il sistema in centesimi per classificare il vino con un rating da 50 a 100. In tale contesto vengono prese in considerazione diverse caratteristiche dei fine wines, come aspetto, colore, aroma e potenziale di invecchiamento.
Le bottiglie che ottengono maggiore attenzione sono quelle alle quali sono assegnati i punteggi più alti, a partire da 90 punti. Di conseguenza, un rating elevato assegnato da Parker può decretare il successo anche di bottiglie sconosciute.
Nel corso degli ultimi decenni sono stati sviluppati diversi sistemi di valutazione dei vini da collezione, che hanno influenzato allo stesso modo il consumatore globale. In particolare, Jancis Robinson ha coniato un metodo di rating basato su una scala di 20 punti, che si è affermata soprattutto nel mercato anglosassone come alternativa alla scala in centesimi di Robert Parker.
Jancis Robinson è stata definita da Decanter «la critica e giornalista enologica più autorevole al mondo». Ha curato programmi televisivi sul vino per la BBC, scrive per il Financial Times ed è stata consulente della cantina reale di Elisabetta II.
Nel 1984 è diventata la prima Master of Wine donna, ottenendo una delle più prestigiose qualifiche nel settore. In collaborazione con l'inglese Hugh Johnson, ha scritto l'Atlante mondiale dei vini, una vera e propria enciclopedia sul mondo dei fine wines.
È conosciuta per la neutralità e l’obiettività nelle valutazioni dei vini, e il suo approccio analitico alla degustazione ha contribuito a formare la scuola critica anglosassone, che si contrappone a quella americana.
La scala di valutazione prevede un punteggio che va da 12 a 20 punti ed è così organizzata:
Jancis Robinson è conosciuta per le sue valutazioni estremamente selettive e puntuali: la scala in ventesimi è ulteriormente frazionata per mezzi punti (18.5; 19.5… ) ed è considerata particolarmente rigida e severa.
Autorità assoluta nel panorama internazionale, Wine Spectator è una delle riviste più apprezzate dai cultori dei vini pregiati.
Wine Spectator assegna a ogni vino un punteggio da 50 a 100, che riprende il modello di The Wine Advocate, corredato da un giudizio personale del degustatore. La rivista esce annualmente con 15 copie, nelle quali è possibile trovare valutazioni di oltre 10.000 vini.
Inoltre, ogni anno redige la classifica di Top 100 Wines, molto attesa dai degustatori. Nell’edizione del 2018 Wine Spectator ha eletto Sassicaia 2015 miglior vino al mondo.
Un grande contributo alla diffusione e alla notorietà della rivista è stato quello del critico americano James Suckling, grazie alle sue valutazioni dei Bordeaux.
Suckling entra a far parte della rivista nel 1981 e, spinto dal successo crescente, nel 1985 si trasferisce a Parigi per fondare la redazione europea. Qui ha modo di immergersi nella realtà vitivinicola del Vecchio Continente, consolidando i rapporti con i diversi produttori e approfondendo la conoscenza dei loro vini.
Nel 2010 Suckling lascia Wine Spectator per fondare il proprio sito, con l’obiettivo di raccontare il mondo dei vini di pregio attraverso uno stile fortemente personale.
Tra gli autori più importanti nella storia di The Wine Advocate spicca Antonio Galloni. Di origini italiane ma cresciuto negli Stati Uniti, è arrivato nel nostro Paese nel 2000 per occuparsi di finanza. Qui si è innamorato di sua moglie e del vino piemontese, una passione quest’ultima che gli deriva dai nonni e dai genitori che possedevano un’enoteca. Tornato negli Stati Uniti, nel 2003 fonda una newsletter intitolata Piedmont Report che è diventata il punto di riferimento per gli appassionati di vini piemontesi di 25 nazioni, e lo ha messo in luce come assaggiatore di straordinario talento.
Nel 2006 Robert Parker lo ha voluto come collaboratore per The Wine Advocate e Galloni ha detto addio alla banca per dedicarsi interamente al vino.
Si è occupato principalmente della copertura delle regioni vitivinicole italiane, ma ha anche rivolto la sua attenzione ad altre importanti aree del mondo.
Dopo la sua uscita da The Wine Advocate, Antonio Galloni ha fondato la rivista Vinous, oggi una fonte autorevole per chi è interessato a conoscere le valutazioni dei vini e ad avere una comprensione più approfondita delle regioni vitivinicole.
I report di Galloni di Barolo e Barbaresco, negli ultimi 10 anni hanno avuto una grandissima influenza, specialmente sul mercato americano, ma i collezionisti di tutto il mondo li apprezzano per la grande precisione e attenzione.
In generale, negli ultimi anni l'attenzione di appassionati e collezionisti di vini di pregio, storicamente rivolto alle più importanti regioni francesi, si è spostata su diverse denominazioni italiane. A questo proposito, se ti sei perso i 10 vini su cui puntare nel 2023 puoi trovare l'articolo qui.
Decanter è il leader mondiale nel settore dei media legati al vino, grazie alla produzione di contenuti pubblicati su canali cartacei, digitali e social in oltre 100 paesi in tutto il mondo.
La più antica pubblicazione dedicata al vino di pregio nel Regno Unito, Decanter è stato fondato a Londra nel 1975. Deve la sua nascita a un’intuizione di Colin Parnell e Tony Lord, due noti imprenditori inglesi, che hanno individuato una lacuna nel mercato, dove mancava una rivista specializzata che parlasse anche ai consumatori.
Il magazine si concentra principalmente sui vini disponibili nel Regno Unito e negli Stati Uniti, e il suo sistema di rating si basa su una scala di 20 punti. Sebbene sia rivolto ai consumatori, una parte significativa del pubblico di Decanter è composta anche da commercianti e produttori.
Nel 2004 viene inaugurato il Decanter World Wine Awards, una delle più grandi competizioni del settore. I risultati vengono pubblicati sul sito di Decanter e nell’edizione di agosto del magazine. I riconoscimenti assegnati hanno un forte impatto sull’immagine e sulla notorietà dei produttori di vino, e possono dare un’importante spinta alla commercializzazione a livello internazionale.
Wine Enthusiast è la rivista con piattaforma digitale dedicata al vino più letta negli Stati Uniti. Si basa su una scala di valutazione da 80 a 100 punti ed è composto da due anime complementari, Wine Enthusiast Catalogue e Wine Enthusiast Media.
Wine Enthusiast Catalogue è stato fondato nel 1979, quando i novelli sposi Adam e Sybil Strum, legati anche dalla passione per il vino, si rendono conto che i migliori accessori, bicchieri e soluzioni di conservazione erano disponibili solo per i professionisti.
Così hanno creato il primo catalogo di vendita per corrispondenza, lanciando un'attività di e-commerce che ha presto raggiunto una notorietà mondiale.
Wine Enthusiast Media viene fondato nel 1988 come naturale estensione dell'attività commerciale. Oggi è una rivista cartacea mensile che offre una visione a 360 gradi del mondo del vino.
Il magazine vede la collaborazione di redattori, scrittori e degustatori con approfondimenti sull'industria e sulla cultura moderna del vino. I contenuti creati educano, intrattengono e informano appassionati, collezionisti e investitori.
Wine Enthusiast ha ricevuto anche un importante contributo da Kerin O’Keefe, italian editor per la rivista durante gli ultimi 10 anni, critica molto apprezzata e specializzata in vini italiani. E’ autrice di 4 libri di grande successo ed è stata anche contributor di Decanter.
Ti abbiamo presentato il Gotha della critica enologica del XX secolo. Dato il numero importante di esperti che ha la possibilità di esprimere le proprie valutazioni, oltre a quelli già noti ci sono altri nomi più di nicchia, capaci comunque di influenzare il valore e il pregio dei vini da collezione con i loro giudizi.
Diversi magazine e guide importanti utilizzano il sistema di valutazione a 5 stelle di Michael Broadbent, degustatore noto in tutto il mondo.
Broadbent è stato un’autorità indiscussa nel mondo del vino. Nel 1952, a 25 anni, ha iniziato a lavorare nel settore e nel 1960 è diventato Master of Wine. Qualche anno dopo, nel ‘66, è entrato nella casa d’aste Christie’s dove si è svolta tutta la sua carriera, in qualità di direttore del dipartimento vino fino al 1992 e come consulente fino al 2009.
Storico collaboratore della rivista Decanter, ha scritto diversi libri, tra cui The Great Vintage Wine Book. E’ stato inoltre chairman dell’Institute of Masters of Wine nel 1970 e presidente del Wine & Spirit Education Trust (WSET) dal 2007 al 2009.
Si ritiene che le sue note di degustazione, conservate in oltre 140 quaderni, superino i 90.000 vini assaggiati che Broadbent ha giudicato con un personale sistema di punteggi da 1 a 5 stelle, così organizzato:
Critica americana che vive a Roma, ha un’influenza molto forte sui vini italiani.
Monica Larner succede ad Antonio Galloni quando questo lascia la guida di The Wine Advocate. Larner ha una vasta conoscenza delle regioni vitivinicole e dei vitigni autoctoni. È stata insignita per 3 volte del riconoscimento di Miglior Giornalista Internazionale dal Comitato Grandi Cru d’Italia.
Jasper Morris è un celebre critico inglese, specializzato nei vini di Borgogna. Nel 1985 diventa Master of Wine e vanta una luminosa carriera nel commercio, avendo fondato Morris & Verdin, divenuto il principale importatore dei vini di Borgogna nel Regno Unito.
Dopo aver venduto la sua compagnia a Berry Bros & Rudd, che è un'istituzione per la commercializzazione di vini e liquori in tutto il mondo, dal 2003 al 2007 è stato il direttore del reparto vendite e acquisti dedicato ai vini di Borgogna.
Il culmine della sua carriera coincide con la pubblicazione del libro Inside Burgundy - The vineyards, the wine & the people, indiscusso punto di riferimento per chi è interessato ai vini della Borgogna, di cui racconta denominazione, terroir e produttori.
Dopo essersi ritirato dal commercio, Morris ha proseguito la sua attività come critico, allargando il suo interesse anche a nuove aree di produzione vitivinicola.
Jane Anson è un’autrice ed enologa apprezzata a livello internazionale. Laureata alla prestigiosa Facoltà di Enologia di Bordeaux, negli anni ‘90 inizia a scrivere per la rivista Decanter sui vini di Bordeaux, dove si trasferisce nel 2003.
Nel 2012 pubblica uno dei suoi libri più celebri, Bordeaux Legends: The 1855 First Growth Wines. Il libro esplora nel dettaglio la regione di Bordeaux vista attraverso gli occhi di una delle massime esperte a livello mondiale. Nel 2020 esce invece Inside Bordeaux, una vera enciclopedia dell’omonima regione vitivinicola.
Nella sua carriera, Jane Anson ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il Prix Baron Philippe de Rothschild e il premio della giuria assegnato dall’Organisation of Vine and Wine (OIV).
Dopo aver lavorato nel mondo della finanza per 25 anni, nel 1999 Allen Meadows si ritira per dedicarsi a un’altra passione, la Borgogna e i suoi vini. Nello stesso periodo ha lanciato Burghound.com, sito e portale di informazione dedicato agli approfondimenti sulla nota zona di produzione. Importantissima all’interno di questo canale, una newsletter trimestrale che offre per la prima volta un racconto approfondito di una specifica regione vitivinicola.
Meadows si specializza inoltre in eventi di degustazione dei vini di Borgogna e Burghound.com si afferma come una delle referenze principali per i collezionisti.
Editore e critico di vini americano, è diventato famoso negli anni ’80 con il magazine The Wine Cellar. Nel 2014 la rivista si fonde con il magazine Vinous di Antonio Galloni. Le valutazioni di Tanzer si sono nel tempo distinte per la severità e la tendenza a punteggi più bassi rispetto a quelle dei suoi colleghi. Inoltre, il suo linguaggio più tecnico è molto apprezzato dagli esperti.
Le sue aree di specializzazione principali includono Bordeaux e Rodano.
Negli ultimi anni investire in vino di pregio si è confermata sempre più una scelta vincente, che dovrebbe sempre prevedere 4 step fondamentali: supporto di un esperto, acquisto delle bottiglie migliori, conservazione ideale e vendita sul mercato.
In questo articolo abbiamo visto come funzionano i principali sistemi di valutazione dei vini di pregio da parte dei critici. Il più noto è quello di Robert Parker, fondatore del magazine The Wine Advocate, il cui modello di rating va da 50 a 100 punti.
Un’altra scala di valutazione che ha influenzato in maniera più significativa il mercato anglosassone è quella a 20 punti introdotta da Jancis Robinson, che rispecchia un diverso approccio rispetto a quello americano.
Abbiamo poi ripercorso la storia dei magazine che rappresentano i principali punti di riferimento nel mondo dei fine wines.
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