I grandi vini di Bordeaux: classificazione e mercati

  • aprile 4, 2024

 

Continua il nostro viaggio alla scoperta dei grandi vini di Bordeaux. (Per leggere la prima parte clicca qui).

Un percorso che prevede una serie di tappe: nel primo appuntamento abbiamo raccontato territori e denominazioni. Oggi ci muoveremo attraverso le classificazioni e le innovazioni nate dallo sguardo lungimirante di una regione che ha saputo dare risalto ai propri vini, portandoli all’apice del mercato globale.

Dai Grands Cru Classés alla vendita en primeur, inizia la seconda parte del nostro tour. 

Bon voyage!

 

Médoc & Graves: la classificazione dei vini di Bordeaux

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Il vino di Bordeaux si è affermato molto presto come bene di pregio e di conseguenza prodotto e venduto puntando alla qualità e alla valorizzazione del terroir. Durante il XVIII secolo, grazie all'importante sviluppo dell'aristocrazia europea e di una ricca borghesia inglese, si inaugura un periodo d'oro con richieste sempre più numerose di vino di alta qualità, molte delle quali vengono soddisfatte proprio dai vini di Bordeaux, che passano dalla vendita in fusti a quella in bottiglia di vetro.

Il marketing vitivinicolo, nella regione di Bordeaux, ha origini lontane e nobili, addirittura imperiali. È stato infatti Napoleone III ad avere avuto l’intuizione di mettere in risalto il pregio della produzione di Bordeaux, attraverso una classificazione destinata a fungere da guida ante-litteram per consumatori, commercianti e investitori.

Nasce così, nel 1855, la classificazione di Médoc & Graves, una selezione che portò a una vertiginosa crescita del valore dei grandi Châteaux bordolesi, e che ancora oggi è un punto di riferimento per il mercato. Dopo aver guidato un colpo di stato nel 1851, Napoleone III si proclamò Imperatore di Francia dando un impulso allo sviluppo economico del paese e agli scambi commerciali.

Grazie a progetti di comunicazione legati all'Esposizione Universale, prevista a Parigi nel 1855, venne favorito lo scambio di eccellenze locali, che includevano anche i vini di pregio. Il 6 aprile 1855 Napoleone chiese alla Camera di Commercio di Bordeaux la classificazione dei migliori vini, che prese il nome di Médoc & Graves e teneva conto principalmente di tre elementi: 

  1. Reputazione dei produttori
  2. Prezzo delle bottiglie
  3. Metodo di vinificazione

Ad essere classificati sono gli Châteaux, le aziende più prestigiose che vengono suddivise in 5 categorie per ordine di importanza, dal 1° al 5° Cru. All’interno di ciascuna classe, gli Châteaux erano elencati non in ordine alfabetico ma di “punteggio”.

La suddivisione è ancora oggi così organizzata:

  1. Premier Grand Cru Classé
  2. Deuxième Grand Cru Classé 
  3. Troisième Grand Cru Classé 
  4. Quatrième Grand Cru Classé 
  5. Cinquième Grand Cru Classé

La classificazione di Bordeaux può sembrare facile ma in realtà non lo è poi così tanto, poiché è stata redatta in epoche e circostanze molto diverse e varia da una zona all'altra. La prima versione racchiude i Grands Crus Classés ponendo in cima i Premier Cru. Tra questi: tre Châteaux della zona del Médoc - Lafite, Latour, e Margaux -, uno di Graves - Haut-Brion - e infine Château d'Yquem, l'unico della zona di Sauternes. 

Questi cinque vini rappresentano sin da allora la punta di diamante dell'eccellenza vitivinicola della riva sinistra. Negli anni è stato apportato un solo cambiamento: nel 1973 anche Château Mouton Rothschild è stato elevato a Premier Cru.

 

La classificazione di Saint-Émillion

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Ci sono voluti cento anni prima che a Bordeaux venisse varata un’altra importante classificazione: nel 1955 Saint-Émillion è stato il primo e unico comune della riva destra della Gironda a stabilire la sua gerarchia.

La particolarità di questa classificazione è che viene rivista ogni dieci anni, garantendo così un livello qualitativo rinnovato costantemente. Alcuni dei criteri considerati dalla Commissione incaricata della classificazione sono: la fama della proprietà, le tecniche adottate in vigna e in cantina, gestione sostenibile dell’azienda, la politica di comunicazione e di distribuzione e la presenza sui social media. 

Il vino viene valutato da una giuria di esperti mediante una degustazione alla cieca con un sistema a 20 punti. Sono richiesti almeno 14 punti per il Grand Cru Classé e almeno 16 punti per il Premier Grand Cru Classé.

Il numero totale di cantine classificate è limitato a un massimo di 90. La classificazione ha visto nel corso della sua storia i seguenti aggiornamenti: 1955 (75 Châteaux), 1969 (84 Châteaux), 1986 (74 Châteaux), 1996 (68 Châteaux), 2006 (61 Châteaux), 2012 (82 Châteaux).

La revisione del 2022 ha visto 85 Châteaux classificati (14 Premiers Grands Crus e 71 Grands Crus).

Oggi la classificazione è così composta:

Premier Grand Cru Classé A: Château Figeac (nuovo dal 2022); Château Pavie.

Premier Grand Cru Classé B: comprende gli Châteaux Troplong-Mondot; Pavie-Macquin; Canon-La-Gaffelière; Canon; Clos Fourtet; Trotte Vieille; Valandraud; La Mondotte; Beauséjour Duffau-Lagarosse; Beau-Séjour-Bécot; Bélair-Monange; ; Larcis-Ducasse.

Grand Cru Classé: include 71 Châteaux.

La classificazione di Saint-Émillion viene revisionata ogni dieci anni, per assicurare un livello qualitativo sempre aggiornato. Proprio questa revisione però potrebbe anche rappresentare un punto di debolezza della classificazione stessa, poiché prenderebbe in considerazione anche fattori troppo distanti dai tre criteri fondamentali: terroir, vino e storia della cantina.

È quanto sostengono tre degli Chateaux più antichi di Bordeaux, Cheval Blanc e Ausone, da sempre all’apice della classificazione e che l’hanno lasciata nel 2021, e Angélus, promosso nel 2012 e che ha ritirato la propria candidatura in occasione della revisione del 2022. In quell’anno, infatti, tra i criteri presi in considerazione dalla Commissione sono stati introdotti anche aspetti come strategie di marketing e presenza sui social media.

Una scelta che, sempre secondo gli Chateaux, andrebbe a snaturare la funzione stessa della classificazione, nata per premiare e preservare i connotati storici più importanti della produzione vitivinicola, e che ora verrebbe influenzata negativamente da politiche commerciali. La discussione è ancora aperta.

 

I Second Vin di Bordeaux

Le grandi aziende di Bordeaux, oltre a produrre il loro vino principale, il grand vin, vinificano anche un vino più accessibile in termini di prezzo. Non per questo è impossibile trovare bottiglie eccellenti anche tra i cosiddetti second vin.

Inizialmente, il concetto di secondo vino ha permesso di valorizzare le annate meno interessanti che lo Château cercava di vendere comunque. Con la creazione di una seconda etichetta, il consumatore poteva acquistare un vino di rinomata provenienza a basso prezzo, mentre lo Château faceva un buon affare finanziario. 

Nel corso degli anni, alcuni Châteaux hanno mantenuto questo concetto, altri ne hanno invece sviluppato uno diverso.

In generale, per second vin si intende il vino di una cantina significativamente più economico, che viene commercializzato con un nome diverso da quello del grand vin (primo vino) prodotto dalla stessa azienda. 

Per i grand vin vengono utilizzati i migliori vini provenienti dai vigneti più vocati. Per i second vin la filosofia e i criteri variano notevolmente da Château a Château e possono anche cambiare da annata ad annata. Possono infatti essere prodotti, ad esempio, da uve provenienti dalle vigne giovani della proprietà; in altri casi da uve provenienti da vigne dedicate ai second vin; o ancora da vini di seconda pressatura e da vini provenienti da botti che durante l’affinamento si dimostrano essere meno performanti. Nelle annate più scarse può succedere che il primo vino non venga prodotto e tutte le uve della proprietà confluiscano nel second vin. Nelle migliori annate invece quest'ultimo può offrire un rapporto qualità-prezzo eccellente.

La qualità dei secondi vini può variare notevolmente. Alcune cantine raggiungono vertici di eccellenza anche nella produzione dei second vin. Esempi ne sono: Pavillon Rouge (Château Margaux); Les Forts de Latour (Château Latour); Carruades de Lafite (Château Lafite); Le Petit Mouton (Château Mouton); Alter Ego (Château Palmer); Le Petit Lion du Marquis de Las Cas (Château Leoville Las Cas); La Dame de Montrose (Château Montrose); Pagodes de Cos (Château Cos d’Estournel).

Tuttavia, il grado assegnato nella classificazione bordolese del 1855 non si applica ai secondi vini, indipendentemente dalla loro alta qualità. Per questo motivo hanno anche un nome diverso da quello del grand vin.

 

Il mercato en primeur e il sistema La Place de Bordeaux

L’eccellenza della produzione vitivinicola di Bordeaux ha avuto il giusto risalto sul mercato di tutto il mondo grazie a un peculiare sistema di commercializzazione nato dallo sguardo lungimirante della regione.

Il mercato en primeur e il sistema di commercializzazione de La Place de Bordeaux hanno creato nuove opportunità per vini che, come spesso succede, hanno attraversato epoche e stagioni anche poco favorevoli.

Il mercato en primeur come lo conosciamo oggi è nato per rispondere alle esigenze di liquidità degli Châteaux e, allo stesso tempo, per creare nuove possibilità di mercato. A partire dal XVII secolo inizia a definirsi una rete di distribuzione nella quale i commercianti acquistavano dai principali produttori i vini ancora in botte.

La distribuzione en primeur dei vini avviene grazie a un sistema chiamato La Place de Bordeaux. Le sue origini risalgono al XIII secolo: fu Luigi IX, nel 1243 a concedere le prime licenze per la contrattazione del vino. Un secolo più tardi, Filippo IV diede il via a una rimodulazione che ha portato alla definizione del sistema de La Place come lo conosciamo oggi.

Nel sistema di Bordeaux non esiste la possibilità di acquistare direttamente dall’azienda. Questo è infatti caratterizzato da una struttura composta da tre attori: châteaux - courtier - négociants.

I commercianti si occupano della distribuzione del vino e questo fa sì che le aziende non abbiano bisogno della propria rete di vendita. Vuoi sapere di più sul mercato en primeur e sul sistema La Place de Bordeaux? Leqqi qui l’articolo dedicato!

 

Un viaggio ancora lungo

In questo articolo siamo andati alla scoperta di alcune componenti fondamentali per il successo dei vini di Bordeaux.

Le classificazioni di Médoc & Graves e di Saint-Émillion, i second vin, il mercato en primeur e il sistema La Place de Bordeaux. Peculiarità che hanno saputo dare il giusto risalto a livello globale alle grandi bottiglie della regione.

Nella prossima tappa, approfondiremo storia e stile di alcuni dei più noti Châteaux di Bordeaux.

Su eWibe abbiamo selezionato i migliori vini della regione e la nostra proposta è in continuo divenire.

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