I grandi vini di Bordeaux: 10 Châteaux della Rive Droite

  • maggio 2, 2024

 

I Grandi vini di Bordeaux: 10 Châteaux della Rive Droite

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Il nostro viaggio attraverso Bordeaux e la sua tradizione vitivinicola continua.

Una delle regioni più iconiche e rappresentative della produzione mondiale di vini di pregio, è caratterizzata dalla ricchezza del territorio e l’eccezionale qualità dei vigneti.

Una complessità alla quale corrisponde anche una articolata suddivisione in denominazioni, oltre a un peculiare sistema di commercializzazione, La Place de Bordeaux.

La più importante distinzione rimane quella tra Riva Destra e Riva Sinistra dell’estuario del fiume della Gironda, che rispecchia anche differenti caratteristiche dei vini prodotti.

Oggi scopriamo 10 tra i più importanti Châteaux della Rive Droite.

 

La Rive Droite e i suoi Châteaux

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Simboli di tradizione, storia e cultura, i grandi castelli situati sulla riva destra dell'estuario della Gironda hanno dato vita a veri capolavori enologici, ancora oggi protagonisti del mercato globale e ricercatissimi da appassionati, collezionisti e investitori.

Ecco come sono nati e cosa li contraddistingue…

 

Château Pétrus

Il più celebre e prestigioso tra tutti i vini rossi di Bordeaux, Pétrus è prodotto nell’omonima tenuta di Pomerol, la più nota AOC della Rive Droite assieme a Saint-Émilion. 

La tenuta Pétrus risale al 1920, quando madame Loubat, proprietaria dell’Hôtel Loubat di Libourne, acquistò una quota di terreno nel Pomerol, zona all’epoca considerata di seconda classe per la viticultura.

Originariamente l’azienda si estendeva per soli 6 ettari, divenuti 11.5 dopo l’acquisizione della parcella di Gazin nel 1969.

Di proprietà della famiglia Moueix sin dal 1947, la prima fortuna di Pétrus è certamente da ricercare nell’alchimia generatasi tra vigna e vitigno: da una parte il sottosuolo di matrice argillosa, dall’altra l’uva Merlot, che trova qui il suo terreno ideale. Pétrus, a differenza degli altri illustri nomi del comprensorio bordolese, è infatti quasi interamente composto da una sola varietà e non dal blend di tre o più vitigni. Il Grand Vin è noto per la sua ricchezza, complessità e sontuosa opulenza ed è un Bordeaux con un notevole potenziale di invecchiamento. Pétrus è uno tra i più costosi vini al mondo in virtù della sua rarità, dovuta a una scarsa produzione, che contribuisce all'incessante richiesta e a quotazioni di mercato molto elevate.

La cantina, un tempo decisamente piccola, oggi si è allargata con un nuovo edificio dallo stile moderno e progettato dai celebri architetti svizzeri Herzog & de Meuron, autori anche del National Stadium di Pechino.

La produzione annua è di circa 30/50.000 bottiglia in base all'annata.

Negli ultimi trent'anni le quotazioni di Pétrus sono salite vertiginosamente fino a raggiungere, per le annate più blasonate, le decine di migliaia di euro. Nel 2011, all'asta di Christie's di New York una bottiglia dell’annata 1961 è stata aggiudicata alla somma record di 144.000 dollari.

Il vino affina per almeno 18 mesi in botti di rovere, per circa il 70% nuove.

 

Château L’Evangile

A sud-est dell'altopiano di Pomerol si trova il famoso Château L'Évangile. La sua storia risale al XVIII secolo, quando era gestito dalla famiglia Léglise.

Nel XIX secolo fu infine battezzato L'Evangile. Solo nel 1990 passò sotto la bandiera dei Domaines Baron de Rothschild, già proprietari di Château Lafite Rothschild a Pauillac. Da allora sono state intraprese nuove ristrutturazioni perseguendo obiettivi di eccellenza, sia nei vigneti che in cantina.

Lo Château L'Évangile domina un vigneto di 22 ettari piantato su terreni sabbioso-argillosi contenenti ghiaia pura, che poggiano su un sottosuolo di crosta di ferro capace di conferire una sontuosa mineralità ai vini. I vigneti sono composti da 80% Merlot e 20% Cabernet Franc. I vini vengono affinati per 18 mesi in botti di rovere francese, di cui circa il 70% nuove.

Lo Château L'Évangile incarna il meglio di Pomerol, producendo vini che uniscono potenza e finezza. Offrono una splendida brillantezza aromatica, grande profondità ed eleganza.



Château La Conseillante

Fu un’influente mercante, Catherine Conseillan, che nel 1735 decise di dare il suo nome a questo già rinomato Domaine, la cui proprietà è confinante con Châteaux non meno famosi come L'Evangile, Pétrus e Cheval Blanc.

Nel 1871 la proprietà fu acquisita dalla famiglia Nicolas e oggi Jean-Valmy Bertrand Nicolas rappresenta la quinta generazione a produrre un grande vino.

Lo Château La Conseillante si erge su 12 ettari di terreni composti da argilla e ghiaia sabbiosa, con un sottosuolo di argilla rossa caratterizzato dalla presenza della Cras de Fer, che conferisce uno stile riconoscibile. 

I vitigni impiantati sono suddivisi per circa 80% Merlot e 20% Cabernet Franc. I vini vengono affinati per una media di 18 mesi in botti di rovere francese, di cui il 50-70% nuove. 

Lo Château La Conseillante nelle migliori annate offre vini eccellenti, rinomati per essere setosi, eleganti ed equilibrati, caratterizzati da un tipico richiamo minerale.

 

Vieux Château Certan

Vieux Château Certan è uno dei cru più prestigiosi della denominazione Pomerol, con un patrimonio di competenze e artigianalità. Dal 1924 appartiene alla famiglia Thienpont, che ha una forte presenza nei grandi vigneti della Rive Droite di Bordeaux.

Alexandre Thienpont e suo figlio Guillaume rappresentano l’attuale generazione e dedicano tutta la loro passione e il loro amore alla produzione di vini sempre più puri ed eleganti.

Vieux Château Certan è un vigneto singolo di 14 ettari piantato su un altopiano di argilla, ghiaia e sabbia, con una forte componente di Cras de Fer. I vitigni impiantati sono suddivisi per circa il 70% Merlot, 25% Cabernet Franc e 5% Cabernet Sauvignon. I vini vengono affinati per 18 mesi in botti di rovere nuove al 100%.

Vieux Château Certan produce vini di infinita ricchezza e seduzione, rinomati per la loro freschezza e persistenza, oltre che per l’ottima capacità di invecchiamento.

Cantine

 

Château Cheval Blanc

Nel 1832 il Domaine fu acquistato da Jean-Jacques Ducasse, presidente della corte di Libourne, che contribuì al suo sviluppo.

Nel 1878, lo Château vinse la sua prima medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi. L'eccellenza dei vini Cheval Blanc continuerà a essere riconosciuta in tutto il mondo nei decenni successivi.

Nel 1998, la tenuta passò a Bernard Arnault e al barone Albert Frère, che diedero nuova vita al Domaine, rispettandone la storia e il patrimonio. Oggi, sotto la guida di Pierre Lurton, la ricerca della qualità perfetta, annata dopo annata, rimane il credo dell'azienda. Ciò è reso possibile in particolare dalla maestosa cantina inaugurata nel 2011.

Quando la prima edizione della classificazione di Saint-Émilion fu pubblicata, nel 1955, Château Cheval Blanc fu subito incluso nella fascia più alta, quella di Premier Grand Cru Classé "A", dove è rimasto fino alla vendemmia 2021. All'inizio del 2022, il Domaine, in opposizione ai nuovi parametri di valutazione, ha scelto di ritirarsi dal classement. Pertanto, a partire dallo stesso anno, l'etichetta di Château Cheval Blanc riporterà solo la denominazione Saint-Émilion Grand Cru.

Mentre la denominazione di Saint-Émilion è nota per le sue formazioni calcaree, Château Cheval Blanc si trova su terreni alluvionali, una formazione non calcarea con texture diversificate, che combina terreno ghiaioso e argilloso in proporzioni più o meno uguali. 

Château Cheval Blanc, che ancora oggi presenta una configurazione pressoché identica all’originale, si sviluppa su un vigneto di 39 ettari, suddiviso in 45 parcelle, con piante di età media di 42 anni. I vitigni impiantati sono suddivisi per circa il 52% Cabernet Franc, 43% Merlot e 5% Cabernet Sauvignon. I vini maturano per 16-18 mesi in botti di rovere nuove al 100%.

 

Château Figeac

Lo Château Figeac è senza dubbio una delle maggiori stelle del vigneto di Saint-Émilion. Le prime tracce della tenuta risalgono all'epoca gallo-romana, nel II secolo, quando comprendeva una villa appartenente alla famiglia Figeacus.

Il castello fu bruciato nel 1586 durante le Guerre di Religione e poi ricostruito come lo conosciamo oggi. Nel 1892, Château Figeac passò nelle mani della famiglia Manoncourt, ancora oggi al timone.

Fu Thierry Manoncourt, ingegnere agricolo visionario, a portare la cantina al suo massimo splendore. Questa  produce grandi vini rinomati in tutto il mondo per la loro finezza e purezza, mantenendo un profondo rispetto per l'ambiente.

Con la creazione della classificazione di Saint-Émilion nel 1955, Château Figeac è stato immediatamente inserito nella fascia più alta, tra i cosiddetti Premiers Grands Crus Classés (conosciuti come "B" fino al 2006). Nel settembre 2022, è stato elevato a Premier Grand Cru Classé "A".

Lo Château Figeac si estende su un vigneto di 40 ettari su tre affioramenti di ghiaia: i vitigni impiantati sono suddivisi per circa il 35% di Cabernet Franc, il 35% di Cabernet Sauvignon e il 30% di Merlot. Queste eccezionali caratteristiche geologiche e vitivinicole gli sono valse il soprannome di "Médoc di Saint-Émilion". I vini sono affinati per 15-18 mesi in botti di rovere nuove al 100%. 

Per la vendemmia 2021 è stata inaugurata una nuova cantina semi-interrata all'avanguardia, che consente di effettuare vinificazioni precise e su misura per ogni parcella.

 

Château Pavie

Fu nel IV secolo che vennero piantati i primi vigneti nella regione di Saint-Émilion, e più precisamente sulle pendici di quello che oggi è il vigneto di Château Pavie.

Il Domaine è di proprietà di Gérard Perse dal 1998, che lo ha elevato al rango dei più prestigiosi vini di Bordeaux.

La consacrazione per Château Pavie è avvenuta nel 2012, quando ha ottenuto il titolo di Premier Grand Cru Classé "A" nella classificazione di Saint-Émilion, posizione che ha mantenuto durante l'ultima revisione della classificazione, avvenuta nel settembre 2022.

Château Pavie è oggi un vigneto di 37 ettari, che lo rende una delle più grandi tenute tra i Premiers Grands Crus Classés di Saint-Émilion. Le viti sono piantate su pendii calcarei e argillo-calcarei, con il 65% Merlot, il 25% Cabernet Franc e il 10% Cabernet Sauvignon. I vini vengono affinati per 18-32 mesi in botti di rovere francese: l’impegno di legni nuovi può variare dal 70 al 100% secondo l’andamento delle annate.

 

Château Ausone

È un Domaine che deve il suo nome al poeta latino Decimus Magnus Ausonius, anche professore e consigliere politico nel tardo Impero Romano, nato a Bordeaux nell'anno 309.

Negli anni '60 e '70, due famiglie si sono contese la proprietà, i Dubois-Chalon e i Vauthier, in particolare per la gestione dei vigneti e delle vinificazioni. Dal 1998 in poi, Château Ausone ha riconquistato il suo posto tra i vini più prestigiosi di Bordeaux.

Nella prima edizione della classificazione di Saint-Émilion, nel 1955, Château Ausone ha ottenuto la posizione privilegiata di Premier Grand Cru Classé "A", cha ha mantenuto fino all'annata 2021 compresa. All'inizio del 2022, il Domaine ha scelto di ritirarsi dalla classificazione, la cui prossima edizione sarebbe stata ufficializzata nel settembre dello stesso anno, in opposizione ai nuovi criteri di valutazione. Pertanto, a partire dalla vendemmia 2022, l'etichetta dello Château Ausone riporterà solo l'appellativo Saint-Émilion Grand Cru.

Lo Château Ausone è ubicato su un vigneto di 7 ettari, su terreni calcarei ricoperti da uno strato superficiale di ghiaia. Le varietà di uve impiantate sono suddivise per circa il 55% Cabernet Franc e 45% Merlot. I vini vengono affinati per 16-18 mesi in botti di rovere francese, di cui l'85% nuove.

La produzione rimane bassa, con appena 20.000 bottiglie all'anno, ma la firma del suo eccezionale terroir è sempre presente: ricchezza aromatica, tannini vellutati, finezza e generosità.

 

Château Angélus

Lo Château Angélus che domina i vigneti circostanti è un riferimento essenziale per la Rive Droite di Bordeaux.

La storia di Château Angélus è intimamente legata alla sua posizione geografica, in quanto era l'unico luogo intorno al villaggio di Saint-Émilion in cui si poteva sentire il suono dell'angelus, da tre chiese circostanti: la cappella di Mazerat, la chiesa di Saint-Martin e la chiesa di Saint-Émilion.

Nel 1782, Jean de Boüard de Laforest si stabilì a Saint-Émilion. Sarà in seguito Hubert de Boüard de Laforest, enologo di formazione, a contribuire alla sua grande fama a partire dal 1985, introducendo pratiche innovative. 

Lo Château Angélus è stato nominato Grand Cru Classé al momento della creazione della classificazione di Saint-Émilion nel 1955, grazie alla grande reputazione di cui godeva già all'epoca. Nel 2012 ha raggiunto l'apice, guadagnando il titolo di Premier Grand Cru Classé "A", che mantenne fino all'annata 2021 compresa. All'inizio del 2022, il Domaine ha scelto di ritirarsi dalla classificazione, in opposizione ai nuovi criteri di valutazione. Di conseguenza, a partire dall'annata 2022, l'etichetta di Château Angélus riporterà solo la denominazione Saint-Émilion Grand Cru.

Lo Château Angélus si estende su un vigneto di 27 ettari, su pendii con terreni argillosi e su pied de côte con terreni argillo-calcarei. I vitigni impiantati sono suddivisi per il 50% Merlot, 47% Cabernet Franc e 3% Cabernet Sauvignon. I vini vengono affinati per 18-22 mesi in botti di rovere francese.

Lo Château Angélus è rinomato per i suoi vini complessi, strutturati e particolarmente eleganti.

 

Château Troplong-Mondot

Situato sul punto più alto della denominazione, si chiamava originariamente Château Mondot e apparteneva a Romain Desèze, difensore di re Luigi XVI. In seguito divenne di proprietà di Raymond Troplong, avvocato e politico, che lo acquistò nel 1850 e gli diede il nome definitivo.

La storia del successo di Troplong-Mondot è indiscutibilmente legata alla famiglia Valette, commercianti di Bordeaux, che lo acquistò negli anni Venti. Dagli anni '80 in poi, Christine Valette-Pariente e suo marito Xavier Paliente hanno guidato il Domaine verso l'eccellenza, inserendolo nel pantheon dei grandi vini.

È stato durante la revisione del 2006 della classificazione di Saint-Émilion che Château Troplong-Mondot venne eletto a Premier Grand Cru Classé, posizione che ha mantenuto da allora. Lo Château Troplong-Mondot si estende su un vigneto di 33 ettari che beneficia di condizioni geologiche ideali, grazie alla presenza di argille e selci nella composizione del terreno, nonché di calcare e argille limose. I vitigni impiantati sono suddivisi per circa l’85% Merlot, 13% Cabernet Sauvignon e 2% Cabernet Franc. I vini vengono affinati per 12-18 mesi in botti di rovere francese, di cui il 75-80% nuove.

Lo Château coltiva precisione e complessità nei suoi vini. Sono eleganti e vivaci, con una grande persistenza aromatica

Molte trasformazioni sono state fatte anche in cantina, dove in particolare si è investito in nuove tecnologie e nell’acquisto di nuove botti di rovere.

 

Il viaggio continua

In questo articolo siamo andati alla scoperta di 10 tra i più importanti Châteaux della Rive Droite, la riva destra dell’estuario della Gironda.

Ne abbiamo ripercorso nascita, storia e caratteristiche distintive, soprattutto attraverso la produzione di bottiglie iconiche che hanno scritto una pagina fondamentale della storia dei vini di pregio.

Nel prossimo articolo andremo invece alla scoperta dei grandi castelli della Rive Gauche, la riva sinistra, e dei suoi protagonisti.

Su eWibe abbiamo selezionato i migliori vini bordolesi, in una selezione che continua ad ampliarsi con nuove uscite, già premiati con punteggi molto alti dai critici.

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